Archontophoenix Alexandrae
Temperatura
minima: -4ºC
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Velocita'
di crescita: Rapida
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Esposizione: Semi ombra
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Tolleranza
alla salinita': No
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Terreno: Drenato
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Resistenza
al vento: Media
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Descrizione botanica
Archontophoentx alexandrae, H.H. Wendoel Drude, è
originaria, così come l'altra, delle coste dell'Australia nord-orientale fino a
1200 metri di altitudine, dove la si rinviene in numerose colonie mischiata ad
altri alberi nelle foreste pluviali o da sola in densi gruppi ma sempre dove il
suolo è ricco d'acqua e l'aria è umida. Al limite sopporta anche suoli sabbiosi
purché ci sia abbondanza di piogge. Il sistema radicale, essendo molto esteso
anche in superficie per captare quanta più acqua possibile, ne raccomanda l'uso
per rafforzare le rive dei fiumi e proteggerle dall'erosione.
Il nome specifico ricorda la principessa Alessandra di
Danimarca vissuta alla fine del secolo scorso poi regina - madre d'Inghilterra,
da cui deriva il nome comune di "Alexandra palm" con cui la chiamano
in Australia, anche se il nome datole dagli Aborigeni è quello di
"Borum-bru" o di "Ko-paranga" a seconda delle zone e in
riferimento alla bontà del "cuore" di cui si nutrivano e all'utilità
del picciolo fogliare utile quale estemporaneo mezzo per portare acqua.
Lo stipite, è solitario, dritto, alto fino a 20-25 metri. La
sua forma però è tutta particolare dato che alla base si allarga a guisa di
bulbo restringendosi man mano verso l'alto mediante una successione di fitti
cerchi concentrici originati dalle impronte dei piccioli caduti.
A 2-3 metri il tronco diviene perfettamente cilindrico e non
più largo di 15-25 cm., bruno scuro nei primi anni di vita e poi grigio -
argenteo. In cima c'è la corona delle guaine fogliari un po' rigonfia a fiasca,
anch'essa molto notevole essendo lunga tra i 60 cm e il metro, d'un bel verde
ceroso da cui le foglie pinnate sembrano zampillare in chioma non densa e
piuttosto all'insù come si conviene all'imitazione di una corona che non si
sbrachi ricadendo. Ogni foglia infatti, dal cortissimo picciolo inerme, non è
molto lunga variando da 1 a 2 metri e mezzo a seconda della varietà, mentre è
piuttosto piena e le pinne o lamine sono numerose (60-70 coppie) disposte a
"V" pur inserite in ogni lato sullo stesso piano, lunghe da 30 a 60
cm, dove le più lunghe sono quelle al centro della foglia, quindi con andamento
che diremmo a cresta, acuminate e intere all'apice, piuttosto rigide anche per
effetto delle venature secondarie dure e in rilievo, verde scuro sulla pagina
superiore e argentee o glauche o biancastre sotto, sempre, variando il tono
chiaro a seconda della varietà.
Le spate fiorali si formano entro la corona picciolare ma
appaiono una volta che le foglie sottostanti sono cadute collocandosi al di
sotto della corona stessa in numero di due, alle volte tre quando la
successione delle fioriture è più ravvicinata così che, mentre il grappolo più
basso ha già i frutti, gli altri sono in fase di fioritura. Le spate cadono
poco dopo liberando l'infiorescenza a forma di panicolo molto ramificato e dal
corto peduncolo, semipendula, lunga sui 30-40 cm che si copre di innumerevoli
fiori minuscoli, bianchi o crema, sia maschili che femminili, dato che è specie
monoica, cui seguono molti frutti ovoidi, lunghi 1-1,5 cm cerosi e grossi, che
in Australia maturano a fine gennaio e da noi a fine giugno. I semi sono
rotondi, coperti di scarse fibre, dall'endosperma ruminato.
Di Archontophoenix alexandrae si conoscono molte forme. In
passato una di queste era stata elevata alla dignità di varietà e denominata
Archontophoenix alexandrae var. beatríceae, raccolta sul monte Elliott nei
dintorni di Townsville e caratterizzata dall'avere la base del tronco ancora
più slargata e l'intaccatura dei piccioli così marcata da far sembrare la loro
successione come una scaletta. Oggi non si vuol più parlare di varietà ma
beatriceae costituisce una forma ben nota in commercio. Altra forma ben
conosciuta in Australia e commercializzata è 'Mount Lewis' dal luogo d'origine.
Germinazione
I semi sono facili da far germinare ed esigono circa tre mesi.
Minimo 22°C. Massimo 30°C.
Nascono con molta facilita' e buona percentuale di
germinazione.
(si coltivano benissimo in sicilia)
Lasciate le sementi nell'acqua per 2 giorni. Piantate i semi a 3 cm di
profondità in un suolo ben svuotato. Conservate il suolo umido e procurate un
buono livello d'umidità. La temperatura deve essere almeno di 20°C la notte e
circa di 30°C il giorno. La palma reale ha una crescita piuttosto rapida, ma la
germinazione potrebbe prendere alcuni mesi.
Coltivazione
Attendete che il suolo sia secco prima di innaffiare. La
palma reale ha bisogno di un suolo leggero e ben svuotato, preferibilmente
contente materie organiche.
Fertilizzate ogni
settimana durante la crescita ed annualmente in seguito. La pianta ha bisogno
di essere innaffiata regolarmente durante la sua crescita, ma potete attendere
2 giorni dopo che il suolo si sia svuotato prima di innaffiare successivamente.
Mettete la palma in
un posto in cui beneficerà di un esposizione
metà-ombra metà-sole.
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Archontophoentx alexandrae germinata da 2 mesi |
Informazioni utili
La salsedine brucia le pinnule gradualmente e basta un
giorno con il mare agitato e l'aria le brucia completamatente. L'inverno con
vento e mare forte la pianta soffre molto e l'aspetto è compromesso senza ombra
di dubbio.
Relativamente la crescita, quelle più esposte hanno le
foglie più piccole, con il picciolo molto corto, e, in ogni caso, necessitano
di lavaggio dalla salsedine dopo moto ondoso e vento forte, altrimenti si
brucuiano completamente e la crescita è stentata. Per non parlare
dell'alcalinizzazione/salinazione del terreno.
L'unica osservazione positiva e che le foglie non si
spezzano neppure con raffiche di vento importanti.